Soggetti a nessuno
Secondo Michel Foucault, tra il XVII e il XIX secolo la confessione comincia a funzionare nelle società occidentali come uno strumento di sorveglianza e di controllo. Chi si sottopone all’interrogatorio deve dire tutto di sé, lasciando emergere dalle profondità della coscienza una verità nascosta attraverso cui il confessore, il medico o il giudice valuteranno la possibile pericolosità sociale dell’individuo sotto esame. La giurisprudenza e la medicina da una parte e la psichiatria e la psicoanalisi dall’altra si incaricano di richiedere la confessione, di imporla e apprezzarla, intervenendo, quando è il caso, per giudicare, punire, perdonare, consolare, riconciliare. Questo studio indaga i modi in cui, ne La Coscienza di Zeno e in Uno, nessuno e centomila, i personaggi di Italo Svevo e Luigi Pirandello si sottopongono ai meccanismi disciplinari imposti dalla confessione e il prezzo che devono pagare per sfuggire all’esclusione sociale.
ANTONIO SCHIAVULLI
Collana Lettere Persiane
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Presentazione "Soggetti a nessuno" - Biblioteca R. Ruffilli, Bologna
Giovedì 29 maggio – ore 17.30
Biblioteca multimediale R. Ruffilli, Bologna
Estratto - Soggetti a nessuno
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