Mente, male di vivere, modernità
Il Centenario dei campaniani Canti orfici è l’occasione per rivolgere uno sguardo non meramente celebrativo alla vicenda di un grande libro del ’900 e alle svolte del gusto con cui è stato finora (talora in modo controverso) giudicato. Dopo un confronto critico che ha attraversato tutto il secolo, l’occasione risponde a una domanda di fondo: se ancora sia soltanto un’ipotesi il diritto di Campana ad essere annoverato fra le grandi voci della poesia europea.
L’occasione è colta anche per mettere a confronto l’esemplarità di un mito e di una patologia del ‘poeta pazzo’ – mito e patologia legati in vari modi ai ritardi della scienza e del costume dell’Italietta giolittiana – con alcune delle numerose voci che il montaliano ‘male di vivere’ e un diffuso disagio della mente hanno fatto risuonare nella prima parte del così detto secolo dell’ansia. Pochi ed agili sondaggi, che puntano lo sguardo all’Europa delle arti, fanno emergere un confronto serrato e drammatico del linguaggio umano con la vita in frammenti della modernità.
A cura di RAFFAELE GIRARDI
Collana Lettere Persiane
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