...dicendo che hanno un corpo
"Cercherò di farmi intendere dicendo che hanno un corpo": non sappiamo a chi o a cosa Pirandello alludesse in questo frammento, ma possiamo considerare il passo all' origine ideale di ogni sua pagina. Non si affievolirà, infatti, col tempo, la certezza che al corpo tutto nasce e al corpo tutto è destinato a ritornare come al punto di risonanza più sensibile e drammatico della vita fisica della materia. Un corpo, tuttavia, che sente e pensa, filtra e sperimenta su di sè ogni conoscenza, agisce attivamente sulla visione del mondo, produce un'ideologia e un linguaggio interagisce con altri corpi, altre menti, altre prospettive, secondo quegli stessi criteri di equivalenza, corrispondenza e compensazione che governano, nei modi di un equilibrio sempre nobile e precario, la vita del mondo. Così, fra vocazione alla stasi e tentazione della metamorfosi, la scrittura pirandelliana resta la prova concreta ed estremamente affascinante per la sua evidenza immediata di una sperimentazione implacabile e ossessiva che mostra nel disegno grottesco e stridulo del macrocosmo, il disagio dell'asimmetria, della sproporzione e della dismisura: indicazione di una dissonanza e di una solitudine che sembrano davvero segnare il destino dell'uomo del Novecento.
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Rassegna stampa
Eventi
Presentazione "La colazione di Amore e Psiche" - BUK Festival della piccola e media editoria
Domenica 18 ottobre ore 15.30 - Buk Festival della piccola e media editoria
Presentazione "Essere un corpo" - Giardini del Guasto
Domenica 11 ottobre 2020 ore 18.30 - Modo en plein air. Un weekend di incontri al Giardino del Guasto
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